Nonostante i sintomi evidentissimi di malattia mentale, sono sempre riuscito a cullarmi nell'idea che ma sì, in fondo in fondo non sono poi così malato, che c'è gente che sta peggio di me, che non sono pericoloso (a parte mettere in pericolo la 'famiglia tradizionale' con la mia sola esistenza, naturalmente).
Fino a ieri.
Ieri sono stato posto di fronte all'enormità del mio malessere, da una mail proveniente da Genova - e da una successiva telefonata. La mail delirava per i fatti suoi, di notti all'addiaccio, di sbarchi via mare, di sveglie ad orari improponibili e altre cose più o meno folli. Invece di dirottarla immediatamente nel cestino, l'ho letta, l'ho riletta, l'ho presa sul serio, mi sono messo a ridere, finché non ho realizzato due cose:
- che mi sto prestando ad essere complice assolutamente consenziente di una pazza e di uno che molto meno pazzo non è; ma soprattutto
- che sto facendo tutto ciò perché sono pazzo tanto quanto i due sopra menzionati.
E così, domani uscirò mezz'ora prima da lavoro, mi precipiterò a casa, raccatterò la borsa che avrò fatto stasera, correrò a Porta Nuova a prendere il treno per Genova. Tutto questo come preludio alla sveglia all'alba di sabato, per raggiungere Nizza il più presto possibile.
Perché?
Per goderci il mare della Costa Azzurra? NOOOOOOOOO!!!
Per qualche evento cultural-mondano? NOOOOOOOOO!!!
Per andare a fare la posta agli U2 fuori della villa di Bono a Eze Sur Mer!!!!
(É chiaro che durante questo week-end il reality subirà un'inevitabile pausa di riflessione. Le trasmissioni riprenderanno lunedì, con almeno una lavatrice di biancheria da fare...)