29 settembre 2005
28 settembre 2005
Paper dolls
Istigato dal giallino del mese, ecco le mie imprescindibili risposte al nuovo giochino letterario.
A) Un personaggio con cui fare due chiacchiere
B) Un personaggio con cui avere una storia d’amore
C) Un personaggio con cui trascorrere una notte (o un weekend) bollente
A) Un personaggio con cui fare due chiacchiere
vediamo un po'... solo uno, vero?! Catìvi .\_/.
Be', fottetevi. Dico Gandalf il Grigio e R. Daneel Olivaw
Be', fottetevi. Dico Gandalf il Grigio e R. Daneel Olivaw
B) Un personaggio con cui avere una storia d’amore
Dean di On The Road
C) Un personaggio con cui trascorrere una notte (o un weekend) bollente
Questa è difficile... Gisué del Re di Girgenti, a giudicar dalla soddisfazione di donna Isabella.
Cecchi Paone for President
(sottotitolo: Gilthiful puntata n° mille mila)
Come da post precedenti, ieri sera è stata la grande sera della presentazione del libro di Alessandro Cecchi Paone e del dibattito sui PACS - più dibattito che presentazione, in realtà. Nonché del mio primo incontro con Roberto dopo un'estate di oblio - sempre come da post precedenti, naturalmente.
Cecchi Paone, nonostante sia un berlusconiano convinto e sia ultra-sponsorizzato da F.I. - che ha mandato nientepopodimenoche una-carica-ufficiale-di-cui-non-mi-ricordo-assolutamente-il-nome in una roccaforte di froci (chi ha pensato male nei commenti del solito post precedente aveva ragione) - ha essenzialmente sparato a zero sugli alleati di governo (oddio, per questo primo punto scordatevi il "nonostante sia berlusconiano"), ricordando le simpatiche sortite di Tremaglia, di Calderoli (dandolo per omosessuale represso), di Andreotti, urlando contro Casini, separato e convivente ma sostenitore della famiglia 'tradizionale', facendo anche, incredibile dictu, autocritica, ammettendo che la sinistra è più avanti rispetto alla destra almeno come sensibilità e linguaggio, e dicendo che non gli piacciono le velleità democristiane che sta mostrando Forza Italia - ma insomma, mettiamoci d'accordo: i cattivi sono i comunisti o i democristi? - e non risparmiando neanche Ruini - "se qualcuno mi insulta non solo lo fischio, gli sputo anche in un occhio".
Le conclusioni che ho tratto è che Cecchi Paone è apprezzabile, pur essendo berlusconiano.
Che le-cariche-ufficiali-di-F.I.-bla-bla-bla sono dei ruffiani senza pari - a sentire la presente, il partito-azienda parrebbe il paradiso dei liberal-radicali-democratici. Peccato che la realtà dica qualcosa di molto diverso.
E che la sinistra si è fatta due delle sue solite figure. In primis, la disgustosa lettera di Prodi a Ruini: molti stanno dicendo che chiunque ha il diritto di esprimere la propria opinione (io avrei da obiettare che si è liberi di farlo finché si parla a titolo personale di privato cittadino, o come rappresentante di una parte politica, di certo non come presidente della CEI). E sia. Ma il diritto alla contestazione che fine ha fatto? In secondo luogo, ieri sera non c'era nessun rappresentante della sinistra, nonostante fossero stati invitati. Va bene che Torino è praticamente un feudo della sinistra, ma insomma, almeno il beau geste...
E ora, Gilthiful!!! Mi verrebbe da delegare il tutto a Panda, ma visto che non si sa se e quando sarà nuovamente on-line, mi devo assumere l'onere, ahime' ;-PPPP
Ieri, come già detto, ho rivisto l'individuo per la prima volta dopo l'estate. Poverino, ero così scazzato che devo averlo trattato malissimo. Non che proprio mi dispiaccia, anyway ;-PPP Un solo incontro non è bastato a chiarirmi le idee, ma o me lo dà in fretta o non penso di voler continuare con la storia del 'rimaniamo amici' (l'ho detto!). Pandy, cerca di dare un tuo commento, please!
Come da post precedenti, ieri sera è stata la grande sera della presentazione del libro di Alessandro Cecchi Paone e del dibattito sui PACS - più dibattito che presentazione, in realtà. Nonché del mio primo incontro con Roberto dopo un'estate di oblio - sempre come da post precedenti, naturalmente.
Cecchi Paone, nonostante sia un berlusconiano convinto e sia ultra-sponsorizzato da F.I. - che ha mandato nientepopodimenoche una-carica-ufficiale-di-cui-non-mi-ricordo-assolutamente-il-nome in una roccaforte di froci (chi ha pensato male nei commenti del solito post precedente aveva ragione) - ha essenzialmente sparato a zero sugli alleati di governo (oddio, per questo primo punto scordatevi il "nonostante sia berlusconiano"), ricordando le simpatiche sortite di Tremaglia, di Calderoli (dandolo per omosessuale represso), di Andreotti, urlando contro Casini, separato e convivente ma sostenitore della famiglia 'tradizionale', facendo anche, incredibile dictu, autocritica, ammettendo che la sinistra è più avanti rispetto alla destra almeno come sensibilità e linguaggio, e dicendo che non gli piacciono le velleità democristiane che sta mostrando Forza Italia - ma insomma, mettiamoci d'accordo: i cattivi sono i comunisti o i democristi? - e non risparmiando neanche Ruini - "se qualcuno mi insulta non solo lo fischio, gli sputo anche in un occhio".
Le conclusioni che ho tratto è che Cecchi Paone è apprezzabile, pur essendo berlusconiano.
Che le-cariche-ufficiali-di-F.I.-bla-bla-bla sono dei ruffiani senza pari - a sentire la presente, il partito-azienda parrebbe il paradiso dei liberal-radicali-democratici. Peccato che la realtà dica qualcosa di molto diverso.
E che la sinistra si è fatta due delle sue solite figure. In primis, la disgustosa lettera di Prodi a Ruini: molti stanno dicendo che chiunque ha il diritto di esprimere la propria opinione (io avrei da obiettare che si è liberi di farlo finché si parla a titolo personale di privato cittadino, o come rappresentante di una parte politica, di certo non come presidente della CEI). E sia. Ma il diritto alla contestazione che fine ha fatto? In secondo luogo, ieri sera non c'era nessun rappresentante della sinistra, nonostante fossero stati invitati. Va bene che Torino è praticamente un feudo della sinistra, ma insomma, almeno il beau geste...
E ora, Gilthiful!!! Mi verrebbe da delegare il tutto a Panda, ma visto che non si sa se e quando sarà nuovamente on-line, mi devo assumere l'onere, ahime' ;-PPPP
Ieri, come già detto, ho rivisto l'individuo per la prima volta dopo l'estate. Poverino, ero così scazzato che devo averlo trattato malissimo. Non che proprio mi dispiaccia, anyway ;-PPP Un solo incontro non è bastato a chiarirmi le idee, ma o me lo dà in fretta o non penso di voler continuare con la storia del 'rimaniamo amici' (l'ho detto!). Pandy, cerca di dare un tuo commento, please!
25 settembre 2005
L'inevitabile test stronzo
You Are Chinese Food |
Exotic yet ordinary. People think they've had enough of you, but they're back for more in an hour. |
via Pleonastica
24 settembre 2005
23 settembre 2005
22 settembre 2005
L'eterno ritorno
Questo titolo sarebbe dovuto appartenere ad un altro post, ma l'attualità l'ha reclamato come suo.
Sono senza parole, solo parolacce.
Sono senza parole, solo parolacce.
21 settembre 2005
Metti una sera...
Martedì 27 settembre, al Caffé Leri (discogayfashion), una serata-conferenza sui PACS, organizzata da Forza Italia (!), con la partecipazione di Alessandro Cecchi Paone, Sergio Chiamparino (sindaco di Torino), Mercedes Bresso (presidente della Regione Piemonte).
Ore 20:45, Corso Vittorio Emanuele 64, Torino.
Accorrete numerosi!
Ore 20:45, Corso Vittorio Emanuele 64, Torino.
Accorrete numerosi!
20 settembre 2005
Dilemmi
Oggi ho acquistato un dildo a batterie (detto anche vibratore, per i più provinciali ;-P ), in occasione di una festa di addio al nubilato a cui sono invitato venerdì sera. Solo che... quasi quasi lo tengo per me. Insomma, un superdotato a tua disposizione 24 ore su 24 che non adduce strane scuse per darti il 2 di picche dove lo trovi?! ;-PPPP
lo so che tutti volete sapere se ci sono nuove puntate di Gilthiful: ebbene... sì
lo so che tutti volete sapere se ci sono nuove puntate di Gilthiful: ebbene... sì
*Miracolo!
In quest'italietta così provinciale, dove milioni di persone credono alla liquefazione del presunto sangue di santo contenuto in un'ampolla (ma è mai stato fatto analizzare?), non deve stupire che un prelato si atteggi a costituzionalista, e deve stupire ancora di meno che gran parte dei 'laici', ad ogni minimo accenno di critica, si sollevino a sostegno delle innumerevoli interferenze della chiesa cattolica nella vita civile e politica del paese.
Io però, francamente, mi sono rotto i coglioni.
(io non sono cattolico, non chiedo che la chiesa riconosca il sacramento del matrimonio 'atipico', non rubo e non uccido. E allora perché, quando chiedo che mi si riconosca un diritto civile, mi devo confrontare con le gerarchie ecclesiastiche?)
Io però, francamente, mi sono rotto i coglioni.
(io non sono cattolico, non chiedo che la chiesa riconosca il sacramento del matrimonio 'atipico', non rubo e non uccido. E allora perché, quando chiedo che mi si riconosca un diritto civile, mi devo confrontare con le gerarchie ecclesiastiche?)
19 settembre 2005
OH CAZZO!
Uno passa un'estate un po' così, sulle montagne russe dell'umore, ma sempre meglio dei sei mesi precedenti. Preoccupato - anche inutilmente - per il lavoro, alle prese con la dura vita del single, cercando di condurre un minimo di vita sociale perché insomma, va bene che ci si sentono 90 anni addosso, ma la carta d'identità in realtà ne riporta ancora 27.
Poi arriva l'autunno, con le conseguenze che tutti sappiamo, e uno comincia a pensare che, a dispetto della stagione, magari è il caso che la vita sociale passi dal minimo sindacale ad un livello più decente, magari sarebbe soprattutto il caso che il livello decente della vita sociale sia raggiunto frequentando anche gente... gaia, per così dire.
E durante questo periodo, ogni tanto si affacciava un pensiero. Sotto diverse forme, tipo 'non si è più fatto sentire', oppure 'ma forse sono io che non mi sono più fatto sentire', o ancora 'perché lo stronzo non si è più fatto sentire?' fino a 'mi devo far sentire io o è meglio lasciare tutto così?'. Un pensiero decisamente tutto tranne che stupendo, ma alla fine assolutamente gestibile e accantonabile.
Fino a stasera.
Quando mi sono trovato un messaggio da parte di 'Chi cazz'è' di Wind o come diavolo si chiama, che mi ha informato che Roberto mi ha cercato alle 18:36, mentre il cellulare era spento - emmeno male - perché ero in palestra.
AAAAAAAAAAGGGGGGGGGGGGGGHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!
Poi arriva l'autunno, con le conseguenze che tutti sappiamo, e uno comincia a pensare che, a dispetto della stagione, magari è il caso che la vita sociale passi dal minimo sindacale ad un livello più decente, magari sarebbe soprattutto il caso che il livello decente della vita sociale sia raggiunto frequentando anche gente... gaia, per così dire.
E durante questo periodo, ogni tanto si affacciava un pensiero. Sotto diverse forme, tipo 'non si è più fatto sentire', oppure 'ma forse sono io che non mi sono più fatto sentire', o ancora 'perché lo stronzo non si è più fatto sentire?' fino a 'mi devo far sentire io o è meglio lasciare tutto così?'. Un pensiero decisamente tutto tranne che stupendo, ma alla fine assolutamente gestibile e accantonabile.
Fino a stasera.
Quando mi sono trovato un messaggio da parte di 'Chi cazz'è' di Wind o come diavolo si chiama, che mi ha informato che Roberto mi ha cercato alle 18:36, mentre il cellulare era spento - emmeno male - perché ero in palestra.
AAAAAAAAAAGGGGGGGGGGGGGGHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!
Non solo robottoni
Un demone del fuoco che fa soltanto tenerezza, nonostante si alimenti col cuore di uno splendido ragazzo mago con la capacità di trasformarsi in rapace. Una ragazza nel corpo di una novantenne, a causa della maledizione di una grassissima strega. Un ragazzino che, con l'aiuto di un mantello, assume l'aspetto di un nano barbuto, con le mansioni di emissario del mago. Uno spaventapasseri innamorato. Splendidi paesaggi montani e spaventosi scenari di guerra. Una porta magica che si apre su quattro ingressi diversi.
Questi alcuni degli ingredienti dell'ultimo splendido film di Hayao Miyazaki, "Il castello errante di Howl", nei cinema ora.
Questi alcuni degli ingredienti dell'ultimo splendido film di Hayao Miyazaki, "Il castello errante di Howl", nei cinema ora.
Lietto Tornabuoni
15 settembre 2005
Un'opinione sui PACS
Da La Stampa di oggi - Lietta Tornabuoni
"Ci risiamo: vescovi, «Osservatore Romano» e cattolici d'occasione inveiscono: «Giù le mani da famiglia e matrimonio», accusano Romano Prodi di voler «lacerare» la famiglia per conquistare voti. E' mezzo secolo circa che questi slogan risuonano, che queste accuse tempestano: per citare le due occasioni maggiori, la legalizzazione del divorzio e dell'aborto suscitò i vaticini più neri, ma in passato si parlò di attacco alla famiglia persino in occasione della creazione di scuole materne statali.
Non è mai successo niente, alla famiglia. Anzi, pure oggi è a suo modo l'unica istituzione italiana che funzioni. E' l'unico luogo, la famiglia, in cui si possa trovare aiuto, protezione, un tetto, da mangiare, assistenza nella malattia, comprensione, tutta quella solidarietà che altrove certo non si trova: e anche questa funzione sostitutiva di ogni altra istituzione malfunzionante o del tutto non funzionante, la rafforza e la rende indispensabile. Anche a voler valutare soltanto quanto sia utile alle persone, e lasciando da parte gli affetti, chiunque capisce che la famiglia non perirà mai, né mai verrà svalutata e indebolita. E' stata criticata, naturalmente: come tutto. E la cosa davvero stupefacente è che i difensori della famiglia si siano occupati assai poco di criticarla e migliorarla, come se la salvaguardia dell'istituzione bastasse a se stessa, come se soltanto il contenitore fosse importante e non il suo contenuto.
Eppure: madri che uccidono i propri bambini piccoli, figli che ammazzano i genitori, mogli o mariti che eliminano mariti o mogli, nipoti che fanno a pezzi gli zii, fidanzati o amanti che assassinano i partner, nipoti che trucidano la nonna per toglierle i soldi. Non parliamo poi dei reati senza cadaveri, ma i delitti nell'ambito familiare si moltiplicano: negli ultimi dieci anni sono aumentati di 30 volte, secondo i dati dell'Eurispes.
Non si capisce perché coloro che ostentano di tenere tanto alla famiglia si preoccupino poco di questi massacri, non facciano qualcosa per limitarli o evitarli, anziché inalberarsi se certe caratteristiche o privilegi amministrativi riservati alle famiglie codificate vengono estesi pure alle famiglie informali con i Pacs: considerando in pericolo la famiglia codificata soltanto se altri acquisiscono i suoi vantaggi e diritti. Una posizione, diciamo, molto meschina."
"Ci risiamo: vescovi, «Osservatore Romano» e cattolici d'occasione inveiscono: «Giù le mani da famiglia e matrimonio», accusano Romano Prodi di voler «lacerare» la famiglia per conquistare voti. E' mezzo secolo circa che questi slogan risuonano, che queste accuse tempestano: per citare le due occasioni maggiori, la legalizzazione del divorzio e dell'aborto suscitò i vaticini più neri, ma in passato si parlò di attacco alla famiglia persino in occasione della creazione di scuole materne statali.
Non è mai successo niente, alla famiglia. Anzi, pure oggi è a suo modo l'unica istituzione italiana che funzioni. E' l'unico luogo, la famiglia, in cui si possa trovare aiuto, protezione, un tetto, da mangiare, assistenza nella malattia, comprensione, tutta quella solidarietà che altrove certo non si trova: e anche questa funzione sostitutiva di ogni altra istituzione malfunzionante o del tutto non funzionante, la rafforza e la rende indispensabile. Anche a voler valutare soltanto quanto sia utile alle persone, e lasciando da parte gli affetti, chiunque capisce che la famiglia non perirà mai, né mai verrà svalutata e indebolita. E' stata criticata, naturalmente: come tutto. E la cosa davvero stupefacente è che i difensori della famiglia si siano occupati assai poco di criticarla e migliorarla, come se la salvaguardia dell'istituzione bastasse a se stessa, come se soltanto il contenitore fosse importante e non il suo contenuto.
Eppure: madri che uccidono i propri bambini piccoli, figli che ammazzano i genitori, mogli o mariti che eliminano mariti o mogli, nipoti che fanno a pezzi gli zii, fidanzati o amanti che assassinano i partner, nipoti che trucidano la nonna per toglierle i soldi. Non parliamo poi dei reati senza cadaveri, ma i delitti nell'ambito familiare si moltiplicano: negli ultimi dieci anni sono aumentati di 30 volte, secondo i dati dell'Eurispes.
Non si capisce perché coloro che ostentano di tenere tanto alla famiglia si preoccupino poco di questi massacri, non facciano qualcosa per limitarli o evitarli, anziché inalberarsi se certe caratteristiche o privilegi amministrativi riservati alle famiglie codificate vengono estesi pure alle famiglie informali con i Pacs: considerando in pericolo la famiglia codificata soltanto se altri acquisiscono i suoi vantaggi e diritti. Una posizione, diciamo, molto meschina."
13 settembre 2005
Parigi fa schifo
(sottotitolo: Pera ha ragione)
Tutti mi avevano detto che Parigi è bellissima: con queste premesse, immagino che chiunque avrebbe avuto un minimo di aspettative.
Bene, il primo impatto è stato un tassista asiatico irritantemente gentile, che ci ha portato a Montmartre. Dovete sapere che Montmartre è quello che si dice 'un quartiere multietnico' (io direi un quartiere invaso da subumani del terzomondo). L'hotel, gestito da coreani stranamente non equivoci, è circondato da negozi, locali, ristoranti di tutte le etnie sulla faccia della terra.
Orrore.
Trascinato dalle insopportabili compagne di viaggio, mi costringo a prendere un kebab oltraggiosamente a buon mercato e sostanzioso, al kebabbaro all'angolo. Capite, a questo punto le mie aspettative su Parigi avevano iniziato a subire un duro colpo... l'unica cosa che mi consolava era il tempo, un piacevole diluvio universale.
Ma, il peggio del peggio succede il pomeriggio quando, arrivate le altre compagne di viaggio, dopo una visita al Musé D'Orsay (raggiunto prendendo la metropolitana... tutti questi personaggi chiaramente di razza non caucasica, per non parlare delle coppie miste... e poi, questo impressionismo... l'ho sempre trovato troppo... eversivo) passeggiando nel pieno centro di Parigi, appena oltre l'obbrobrio post-moderno del Beaubourg, capitiamo nel quartiere gay! Ma insomma! Tutti questi uomini... che abbracciano altri uomini... (s)vestiti in maniera improponibile... locali che vomitano sulle strade questi pervertiti, che si comportano come se non ci fosse niente di sbagliato nella loro peccaminosa esistenza...
A questo punto, distrutta l'immagine del presunto splendore di Parigi, comincio anche a capire di aver sbagliato compagnia, visto che le amiche, invece di scappare via inorridite e portarmi alla salvezza, decidono di trovare un posto nello squallido quartiere per un aperitivo prima (un kyr... disgustoso) e la cena poi. Non so come sia riuscito a sopravvivere.
The day after, una rivoltantemente abbondante colazione nello stucchevole bar dove lavorava Amelie, protagonista di uno dei peggiori film mai girati. Indi, un giretto per l'osceno quartiere di Montmartre, invaso da insostenibili negozi di souvenir, verso il Sacro Cuore, giù per la gradinata e poi verso l'Ile De La Cité in metrò (non prima di aver comprato un antipatico souvenir per questo essere).
Notre Dame fa cagare, così come il quartiere latino, anche questo contaminato da etnie di purezza per lo meno dubbia. Solo il tempo continua a consolarmi, anche se a quanto pare sono l'unico ad apprezzarlo: le amiche decidono di prendere un bateau mouche per vedere meglio l'insopportabile città senza inzupparsi. In una babele di lingue ben poco nobili la barca ci porta alla Tour Eiffel, monumento un po' troppo fallico per essere considerato di buon gusto. La lunga coda fa desistere dall'ascesa, e si opta quindi per una passeggiata sugli Champs Elysées, pacchianissimo viale denso di immorali griffes. Da qui, la scellerata decisione di mangiare in un ristorante greco visto prima nel quartiere latino, il trionfo del kitsch, con il proprietario che spacca piatti fuori per invogliare i turisti ad entrare, l'orchestrina che suona dal vivo, i camerieri che invitano le avventrici a ballare il sirtaki, e una scenografia degna della peggior Las Vegas...
L'ultimo giorno della tremenda permanenza si apre nuovamente con l'orrenda colazione al Café Deux Moulins, per proseguire con una visita al Louvre, grazie alla quale mi lascio per un po' indietro la compagnia, impegnata invece al Beaubourg. Pensavo che la cattedrale della cultura mondiale lenisse un po' le ferite infertemi dalla città, ma l'orrore rinasce di fronte ad un'opera di Michelangelo, la scultura di un giovanetto alle prese con un chiaro orgasmo (per non parlare della foglia di marijuana presente in una sacra raffigurazione). Dopo essermi sorbito sculture italiane, dipinti italiani e francesi, resti babilonesi ed egiziani, le 'fanciulle' mi informano che si stanno scofanando il pranzo al Beaubourg. Sperduto in una città autocompiaciuta nella sua perdizione, con lo stomaco vuoto, approdo a Place Des Vosges, scialba piazzetta insignificante. Da qui, dopo un'interminabile riposo sull'erba, la compagnia riparte per... il quartiere gay di nuovo! Basta, non se ne può più! Stavolta le amiche mi trascinano nel bar peggio frequentato, pieno di uomini di ogni etnia tiratissimi in atteggiamenti equivoci, tutti bellissimi :-}°°° ...ehm. Il supplizio per fortuna finisce, e per la sera si decide di mangiare a Montmartre (tanto, meticciato per meticciato...), in un ristorante giapponese di fronte all'albergo. Ma io dico, un ristorante italiano farebbe così schifo?
Tornato in Italia, lo spirito finalmente mi si rinfranca leggendo le notizie su internet: il Vaticano una volta tanto supera le sue fortissime remore ed ingerisce nelle questioni del laicissimo stato italiano: no ai PACS!
Giusto!
E che diamine!
Tutti mi avevano detto che Parigi è bellissima: con queste premesse, immagino che chiunque avrebbe avuto un minimo di aspettative.
Bene, il primo impatto è stato un tassista asiatico irritantemente gentile, che ci ha portato a Montmartre. Dovete sapere che Montmartre è quello che si dice 'un quartiere multietnico' (io direi un quartiere invaso da subumani del terzomondo). L'hotel, gestito da coreani stranamente non equivoci, è circondato da negozi, locali, ristoranti di tutte le etnie sulla faccia della terra.
Orrore.
Trascinato dalle insopportabili compagne di viaggio, mi costringo a prendere un kebab oltraggiosamente a buon mercato e sostanzioso, al kebabbaro all'angolo. Capite, a questo punto le mie aspettative su Parigi avevano iniziato a subire un duro colpo... l'unica cosa che mi consolava era il tempo, un piacevole diluvio universale.
Ma, il peggio del peggio succede il pomeriggio quando, arrivate le altre compagne di viaggio, dopo una visita al Musé D'Orsay (raggiunto prendendo la metropolitana... tutti questi personaggi chiaramente di razza non caucasica, per non parlare delle coppie miste... e poi, questo impressionismo... l'ho sempre trovato troppo... eversivo) passeggiando nel pieno centro di Parigi, appena oltre l'obbrobrio post-moderno del Beaubourg, capitiamo nel quartiere gay! Ma insomma! Tutti questi uomini... che abbracciano altri uomini... (s)vestiti in maniera improponibile... locali che vomitano sulle strade questi pervertiti, che si comportano come se non ci fosse niente di sbagliato nella loro peccaminosa esistenza...
A questo punto, distrutta l'immagine del presunto splendore di Parigi, comincio anche a capire di aver sbagliato compagnia, visto che le amiche, invece di scappare via inorridite e portarmi alla salvezza, decidono di trovare un posto nello squallido quartiere per un aperitivo prima (un kyr... disgustoso) e la cena poi. Non so come sia riuscito a sopravvivere.
The day after, una rivoltantemente abbondante colazione nello stucchevole bar dove lavorava Amelie, protagonista di uno dei peggiori film mai girati. Indi, un giretto per l'osceno quartiere di Montmartre, invaso da insostenibili negozi di souvenir, verso il Sacro Cuore, giù per la gradinata e poi verso l'Ile De La Cité in metrò (non prima di aver comprato un antipatico souvenir per questo essere).
Notre Dame fa cagare, così come il quartiere latino, anche questo contaminato da etnie di purezza per lo meno dubbia. Solo il tempo continua a consolarmi, anche se a quanto pare sono l'unico ad apprezzarlo: le amiche decidono di prendere un bateau mouche per vedere meglio l'insopportabile città senza inzupparsi. In una babele di lingue ben poco nobili la barca ci porta alla Tour Eiffel, monumento un po' troppo fallico per essere considerato di buon gusto. La lunga coda fa desistere dall'ascesa, e si opta quindi per una passeggiata sugli Champs Elysées, pacchianissimo viale denso di immorali griffes. Da qui, la scellerata decisione di mangiare in un ristorante greco visto prima nel quartiere latino, il trionfo del kitsch, con il proprietario che spacca piatti fuori per invogliare i turisti ad entrare, l'orchestrina che suona dal vivo, i camerieri che invitano le avventrici a ballare il sirtaki, e una scenografia degna della peggior Las Vegas...
L'ultimo giorno della tremenda permanenza si apre nuovamente con l'orrenda colazione al Café Deux Moulins, per proseguire con una visita al Louvre, grazie alla quale mi lascio per un po' indietro la compagnia, impegnata invece al Beaubourg. Pensavo che la cattedrale della cultura mondiale lenisse un po' le ferite infertemi dalla città, ma l'orrore rinasce di fronte ad un'opera di Michelangelo, la scultura di un giovanetto alle prese con un chiaro orgasmo (per non parlare della foglia di marijuana presente in una sacra raffigurazione). Dopo essermi sorbito sculture italiane, dipinti italiani e francesi, resti babilonesi ed egiziani, le 'fanciulle' mi informano che si stanno scofanando il pranzo al Beaubourg. Sperduto in una città autocompiaciuta nella sua perdizione, con lo stomaco vuoto, approdo a Place Des Vosges, scialba piazzetta insignificante. Da qui, dopo un'interminabile riposo sull'erba, la compagnia riparte per... il quartiere gay di nuovo! Basta, non se ne può più! Stavolta le amiche mi trascinano nel bar peggio frequentato, pieno di uomini di ogni etnia tiratissimi in atteggiamenti equivoci, tutti bellissimi :-}°°° ...ehm. Il supplizio per fortuna finisce, e per la sera si decide di mangiare a Montmartre (tanto, meticciato per meticciato...), in un ristorante giapponese di fronte all'albergo. Ma io dico, un ristorante italiano farebbe così schifo?
Tornato in Italia, lo spirito finalmente mi si rinfranca leggendo le notizie su internet: il Vaticano una volta tanto supera le sue fortissime remore ed ingerisce nelle questioni del laicissimo stato italiano: no ai PACS!
Giusto!
E che diamine!
09 settembre 2005
08 settembre 2005
Steve Jobs è uno stronzo
(dal momento che parlando male degli USA ho stracciato qualsiasi record di commenti, continuo con questo trend)
La notizia è il nuovo iPod Nano da 2 a 4Gb di capacità su memoria flash. Nuovo, bello, piccolo, stylish quindi... l'iPod Mini? Obsoleto! Buttiamolo via!
Non so perché, ma la mia innata maleficità mi porta a mettere in serio dubbio la facciata del guru idolatrato da milioni di persone. Di certo guru è, ma del capitalismo, inteso marxianamente come meccanismo che, per autosostentarsi, deve indurre nei consumatori bisogni sempre nuovi.
I lettori MP3 basati su hard disk costano sempre meno? Allora smettiamo di venderli e sostituiamoli con le nuove (e carissime) flash memory ad alta capacità.
Comprate gente, comprate!
(nel caso notiate una leggera vena di rosication, sappiate che vi sbagliate di grosso. Oh come vi sbagliate... BUAAAAHHHH!!!!!!!! :°( )
La notizia è il nuovo iPod Nano da 2 a 4Gb di capacità su memoria flash. Nuovo, bello, piccolo, stylish quindi... l'iPod Mini? Obsoleto! Buttiamolo via!
Non so perché, ma la mia innata maleficità mi porta a mettere in serio dubbio la facciata del guru idolatrato da milioni di persone. Di certo guru è, ma del capitalismo, inteso marxianamente come meccanismo che, per autosostentarsi, deve indurre nei consumatori bisogni sempre nuovi.
I lettori MP3 basati su hard disk costano sempre meno? Allora smettiamo di venderli e sostituiamoli con le nuove (e carissime) flash memory ad alta capacità.
Comprate gente, comprate!
(nel caso notiate una leggera vena di rosication, sappiate che vi sbagliate di grosso. Oh come vi sbagliate... BUAAAAHHHH!!!!!!!! :°( )
07 settembre 2005
06 settembre 2005
Trust no one
ah mitico X-Files!
Nella mia quotidiana incursione su Repubblica on-line, tra una notizia di disastro e l'altra, mi sono letto un editoriale sul caso Fazio. Nella pagina compariva la pubblicità di questo libro. Dal momento che ormai mi sono attestato su una posizione di antiamericanismo pregiudiziale, che 8 stagioni di X-Files mi hanno instillato un'incrollabile fiducia in qualsivoglia teoria del complotto, e che i precedenti libri dell'autore editi in Italia si intitolano "Tutto quello che sai è sbagliato" 1 e 2 (chi ha orecchie per intendere intenda) sarei intenzionato a comprarlo. Ma, prima di alienare la notevole cifra di 9 euro e 50, chiederei se qualcuno lo ha già letto o almeno ne ha sentito parlare.
Nella mia quotidiana incursione su Repubblica on-line, tra una notizia di disastro e l'altra, mi sono letto un editoriale sul caso Fazio. Nella pagina compariva la pubblicità di questo libro. Dal momento che ormai mi sono attestato su una posizione di antiamericanismo pregiudiziale, che 8 stagioni di X-Files mi hanno instillato un'incrollabile fiducia in qualsivoglia teoria del complotto, e che i precedenti libri dell'autore editi in Italia si intitolano "Tutto quello che sai è sbagliato" 1 e 2 (chi ha orecchie per intendere intenda) sarei intenzionato a comprarlo. Ma, prima di alienare la notevole cifra di 9 euro e 50, chiederei se qualcuno lo ha già letto o almeno ne ha sentito parlare.
05 settembre 2005
04 settembre 2005
Pane al pane
Qualcuno si chiede il motivo della mancata partecipazione al disastro che ha colpito il sud-est degli Stati Uniti, in particolare la Louisiana e New Orleans.
Be', io dico che, per quel che mi riguarda, pur sapendo che alla fine quelli ad essere colpiti sono i poveracci che non hanno alcuna responsabilità di essere nati magari afroamericani ed essere governati da un perfetto imbecille, per non dir di peggio, mi risulta molto difficile pensare ad eventuali gesti di solidarietà verso un paese che spende miliardi di dollari per guerre in giro per il mondo, per dirne una.
Be', io dico che, per quel che mi riguarda, pur sapendo che alla fine quelli ad essere colpiti sono i poveracci che non hanno alcuna responsabilità di essere nati magari afroamericani ed essere governati da un perfetto imbecille, per non dir di peggio, mi risulta molto difficile pensare ad eventuali gesti di solidarietà verso un paese che spende miliardi di dollari per guerre in giro per il mondo, per dirne una.
02 settembre 2005
01 settembre 2005
Eccolo
(immaginate 'Also Sprach Zarathustra' che comincia maestosamente, come sottofondo, e un branco di scimmie che... ehm, no)
http://ereinion.blogspot.com
ovvero
Gil... Galad - l'altra faccia dell'Elfo
http://ereinion.blogspot.com
ovvero
Gil... Galad - l'altra faccia dell'Elfo