Pane al pane
Qualcuno si chiede il motivo della mancata partecipazione al disastro che ha colpito il sud-est degli Stati Uniti, in particolare la Louisiana e New Orleans.
Be', io dico che, per quel che mi riguarda, pur sapendo che alla fine quelli ad essere colpiti sono i poveracci che non hanno alcuna responsabilità di essere nati magari afroamericani ed essere governati da un perfetto imbecille, per non dir di peggio, mi risulta molto difficile pensare ad eventuali gesti di solidarietà verso un paese che spende miliardi di dollari per guerre in giro per il mondo, per dirne una.
Be', io dico che, per quel che mi riguarda, pur sapendo che alla fine quelli ad essere colpiti sono i poveracci che non hanno alcuna responsabilità di essere nati magari afroamericani ed essere governati da un perfetto imbecille, per non dir di peggio, mi risulta molto difficile pensare ad eventuali gesti di solidarietà verso un paese che spende miliardi di dollari per guerre in giro per il mondo, per dirne una.
30 Commenti:
sei il peggior coglione che abbia mai letto. continua a fare il soldatino del centro sinistra italiano anti-americano ad ogni costo. il fattodi dichiararti frocio non ti salva dall'essere un perfetto imbecille.
A casa mia dico il cazzo che mi pare, e pretendo l'educazione dai miei ospiti - che nessuno obbliga a leggere questo blog - anche se di idee diametralmente opposte alle mie.
Cestinerò altri commenti sgradevoli, offensivi, stupidi, e vigliacchi.
Il governo dell'Indonesia ne spende altrettanti, se non di più.
Cerco da anni di capire la "specialità" che gli USA hanno per molte persone quando si parla di politica, ma non sono ancora riuscito a collocarla.
Gil, per caso sei un pò talebano?
Il cinismo che contraddistingue le reazioni a disastri del genere che succedono negli usa è proprio dovuto, imho, all'opulenza e all'egoismo della loro società. Anche le guerre 'democratiche' danno il loro contributo. Quello che stavolta mi ha sorpreso, soprattutto per le dimensioni, è la mancanza di coesione sociale che hanno dimostrato.
Cazzarola, la Kiti (urca!) e #6 mi hanno preceduto! E' vero, Gil, se seguissimo il metro della percentuale del PIL che i vari paesi spendono per armamenti invece che per istruzione, protezione dell'ambiente ecc. ecc., dovremmo aiutare gli USA e mandare a quel paese India, Sri Lanka, Indonesia, Birmania e tutta l'Africa. Ci sono dei momenti in cui le preclusioni ideologiche vanno messe in secondo piano. E non è solo per solidarietà umana. Non credo che gli USA in difficoltà economica e in preda ad una situazione di crisi politica interna rendano più facile la soluzione dei vari problemi internazionali. Li preferisco belli in piedi, almeno finché l'Europa non se la cavi da sola. Quindi, campa cavallo. E comunque ne approfitto per mandare un bacione alla Kiti (ogni lasciata è persa, si sa).
Scusa, Gil, dimenticavo: solidarietà a priori contro chi vomita insulti senza metterci la faccia, chiaro. Ciao.
hai detto tutto tu gil..i poveracci non hanno responsabilità. piuttosto potresti sperare in un fulmine catastrofico che sorprenda bush sulla tazza (altro che rifugi antiatomici!).. :-) tornando seri, davanti a queste calamità penso ci sia solo da tirarsi su le maniche e aiutare. poi, sistemato il sistemabile, si discute sull'opportunità di tante cose.
dimenticavo.. non si butta il sasso per nascondere la mano.. clapclap alla dimostrazione di un sacco di virtù umane da parte del primo che ha commentato.. (che mente!)
Beh ma un conto è sbattergli in faccia il fatto che metà del disastro è colpa del mancato finanziamento alla protezione civile, della mancata istruzione alla protezione civile PERCHE' la priorità è nell'investire in spese militari e tutto ciò che ne consegue.
Un altro è la solidarietà verso chi è stato colpito da questa calamità suo malgrado.
Argomento a parte rimane l'inciviltà degli sciacalli.....
Bread ti bread, wine to wine. Gli aiuti e la solidarietà non si negano, però bisogna anche essere sinceri.
Più che i bilanci a me pesa la non-coscienza americana nella gestione del patrimonio mondiale. Il loro leader dice che Kyoto non si può ratificare perchè affosserebbe l'economia americana.
Difficile dire che questo ne è il risultato diretto, però non puoi nemmeno dire che stiano facendo di tutto per evitarlo.
PS: ho sentito al TG che l'indonesia ha donato dei soldi. E' inutile negarlo, ho pensato che è una vaccata pazzesca. :)
PPS: anonimo, google un po' "fallacies". ne hai infrante almeno una dozzina ;)
uhm gil. non mi trovi molto d'accordo..
credo si debba mettere da parte il cervello questa volta e guardare quelle persone con il cuore. è vero gli americani hanno eletto bush (e per la seconda volta di fila), ma katrina mi sembra una punizione un tantino esagerata per la loro scelta.
Non capisco che differenza ci sia tra il cervello e il cuore in questo caso.
Non capisco perché un paese non possa eleggersi liberamente un presidente senza che 250 milioni di persone vengano assimilate a cowboy bigotti.
Non capisco come un fenomeno che capita per ragioni meteorologiche c'entri con la politica estera.
C'entra con la politica estera dal momento in cui la guardia nazionale è in Iraq - per esportare la democrazia... - e non in casa, e quando sbandieri al mondo che te ne freghi di Kyoto perché minaccia la tua economia. Kyoto non avrebbe fermato Katrina, ma mi chiedo se questo servirà di lezione alla testa di rapa.
Infine, una citazione di Vittorio Zucconi:
" L'uragano, e i colossali danni collaterali che esso ha provocato anche per la imprevidenza, la corruzione, l'indifferenza degli uomini che hanno moltiplicato gli effetti della furia naturale, ha sollevato il coperchio da una pentola umana e civile che sarà presto ricoperta, perché è più facile predicare agli altri che fare in casa propria, dimenticare che ricordare, esportare all'estero i nobili principi che non si vogliono applicare. Katrina, a New Orleans, abitava a anche prima e tornerà ad abitare anche quando la solidarietà emotiva e l'indignazione sentimentale saranno evaporate. Infuria un uragano ogni giorno, nelle paludi della povertà urbana e del razzismo."
È l'unico paese che non rispetta Kyoto? O peggio, che dice di farlo mentre non lo fa (hint: ci vivi)?
È Kyoto lo spartiacque dei civili e degli incivili, dei buoni e dei cattivi?
Esiste del grigio, se ti va, tra l'antiamericanismo pregiudiziale e la tua posizione?
Ma l'antiamericanismo pregiudiziale E' la mia posizione!
Bè, potevi dirlo subito, mi hai fatto refreshare il blog tutto il giorno per vedere se rispondevi, ho googlato per cercare i dati sull'applicazione del Protocollo di Kyoto e sulle spese militari americane.
Non si fa così, io dovrei anche lavorare.
Facciamo un 5 € a commento, va.
Che io mi ricordi gli americani non hanno ratificato intenzionalmente Kyoto.
Comunque ci ho riflettuto e sono arrivato alla conclusione che sarebbe meglio sbattere Katrina in faccia a Kyoto, e non Kyoto in faccia a Katrina.
E' inutile rinfacciare agli USA il loro disinteresse in questioni ambientali adesso, semmai la prossima volta che si rifiuteranno di prendere in considerazione di ridurre un po' le emissioni gli si potrebbe chiedere se Katrina non gli è bastato.
#6: no dai, quei soldi li devo devolvere al coordinamento antimperialista ;-PPPPP
Gil/avevo il sospetto che l'Italia non rispettasse Kyoto. E infatti sono anche antitaliano ^__^
Direi che però, a parte gli scherzi, il rispetto dell'ambiente è per me uno dei parametri di giudizio per decidere se uno è civile o no. Non mi sembra poi così scandaloso, francamente.
Tanto Katrina quanto lo Tsunami non c'entrano nulla con il protocollo di Kyoto.
E poi, per rispettare l'ambiente si dovrebbe incominciare dalle piccole cose, come l'uso della propria automobile, senza aspettare che un protocollo qualsiasi, quale Kyoto, debba cercare di regolare i massimi sistemi.
Insomma, usando come discriminante di civile/incivile il rispetto per l'ambiente, ogni automobilista dovrebbe essere valutato come il peggior ammorbatore dell'intero universo.
Ma il povero automobilista pentito (povero, perché in Italia l'alternativa all'auto è l'auto... fustigazione) può imporre dei limiti alle emissioni delle industrie, per esempio?
E poi statisticamente la potenza degli uragani è andata aumentando nell'ultimo decennio. Non c'è prova scientifica che ciò sia legato all'effetto serra, e come periodo è relativamente breve, però dovrebbe far riflettere, IMHO.
Gil/mai nominato lo tsunami...
L'automobilista può limitare se stesso; le emissioni industriali sono una conseguenza, diretta o meno, delle attività di ogni singolo.
Quanto poi alla potenza accresciuta degli uragani, quella di Katrina rientra nelle statistiche.
Le statistiche, per aver valore scientifico, debbono coprire un intervallo maggiore, per evitare l'influenza di serie temporali anomale.
Ciò non toglie che Kyoto rappresenti un impegno improcrastinabile.
Lo sai qual è la maggior causa delle emissioni di metano?
L'allevamento dei bovini - la flatulenza dei bovini -
la ila usa la bici. e i suoi amici pensano che sia malata di mente :(
io non uso l'auto, e sono patentato.
É facile, in una città con tre linee di metropolitana. Io cerco di usare l'auto meno che posso, anche se questo si traduce in almeno un'ora in più al giorno di tragitto, senza contare i (lunghi) tratti a piedi che devo fare. Ho vinto qualche cosa?
hai vinto la biografia autografata di G.W.Bush
E io che speravo in una foto osée di Condoleeza Rice ;-PPPPPPPPPPPP
La Rice in versione latex?
Btw, ci si può accontentare di questo o di quest'altro.
Clover: anch'io uso la bici per spostarmi, e i miei amici pensano che sia malato di mente ;-)
Sambo: e quello lo chiami accontentarsi???
Per forza, in Italia usare la bici è pericolosissimo. Leggevo su metro l'altro giorno che il tasso di incidenti è molto alto (visto anche la cronica mancanza di piste ciclabili)
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