10 gennaio 2006

Torino città olimpica

(ovvero tutto quello che la già inesistente pubblicità non vi dirà mai)

Mi sto per dedicare allo sport preferito dai torinesi: lamentarsi, soprattutto della propria città. Pensavo di essere esente da questo... vezzo così sabaudo, finché l'anno scorso non mi sono trovato, per motivi lavorativi, a dover attraversare quotidianamente la città infestata dai cantieri.
Ora, perché volere le Olimpiadi nella propria città? Sorvolando sui motivi 'epici' quali lo spirito sportivo, ecumenico e così via, di solito si vogliono le Olimpiadi per le ricadute positive economico-urbanistiche. Analizziamo il 'caso-Torino' su quest'ultimo punto. Dal punto di vista economico il Toroc (l'agenzia olimpica presieduta da Castellani, ex-sindaco di Torino, 'coadiuvato' da Mario Pescante) è in deficit per una serie di motivi, non ultimo dei quali i tagli di Tremonti che ha testualmente dichiarato che ad una città di comunisti non avrebbe dato un euro in più, dopo le sollecitazioni di parlamentari piemontesi bipartisan. E quindi i dipendenti del Toroc non solo probabilmente non verranno ricollocati, ma non si sa come verranno pagati.
Ma quello che mi preme di più sono le ricadute urbanistiche.
  • La città è assediata da più di 4 anni dai cantieri della prima linea della metropolitana. Doveva essere pronta per il 2005, le ultime notizie danno l'entrata di servizio di metà della tratta entro le Olimpiadi. Vedremo. C'è solo un piccolo dettaglio che di solito si tende a dimenticare: la metropolitana è stata progettata e finanziata prima che Torino diventasse sede delle Olimpiadi. Perciò per la metropolitana i torinesi non devono ringraziare le Olimpiadi.
  • Sono stati realizzati vari palazzetti del ghiaccio. Sono stati realizzati in tempo, e, contrariamente alla media del torinese 'bugia nen', li trovo piuttosto gradevoli dal punto di vista estetico - compreso il tanto discusso riadattamento del Palavela. Solo che non vedo ricadute sulla vita quotidiana dei 'Monsù Travét' che tutti i giorni devono affrontare la giungla urbana per arrivare sul posto di lavoro.
  • La GTT (Gruppo Trasporti Torinesi) ha ricevuto qualche nuovo autobus. Mi mangio un cane, però, se dopo le Olimpiadi scompariranno le vetture arancioni che risalgono a più di vent'anni fa e/o le corse saranno più frequenti. É probabile che il servizio pubblico torinese, paragonato a quello di Calcutta, risulti efficiente. Ma io mi chiedo perché i paragoni si facciano sempre con realtà chiaramente inferiori e non, per esempio, con Monaco di Baviera. Perché non si possono avere dei trasporti pubblici come quelli tedeschi? Perché? Aveva forse ragione Hitler, quando parlava di superiorità della razza ariana?
  • La tratta ad alta velocità Torino-Novara (sì, Torino-Novara. É un po' come la tratta Roma-Afragola, inaugurata in pompa magna, e assolutamente inutile finché mutilata) sarà in funzione per l'evento olimpico, permettendo un collegamento più dignitoso dell'attuale - e ci vuole anche poco - con Malpensa. Ma anche qui, tutti i pendolari che di solito ci mettono 1 ora e 50 minuti per arriivare a Milano, salvo i frequenti ritardi per non parlare delle condizioni di sovraffollamento e scarsa igiene, che beneficio ne avranno? Inoltre l'autostrada Torino-Milano è diventata una mulattiera il cui pedaggio, comunque regolarmente riscosso, è anche aumentato del 2,5%, e non ho idea di quali siano i tempi di risistemazione.
  • Non voglio dire che non siano stati previsti interventi urbanistici pensati per la viabilità ordinaria, sarebbe falso. Vediamo di cosa si tratta:
    • Torino ha il grave handicap di essere attraversata da nord a sud dal trincerone ferroviario. Parte del problema è stato/sarà risolto entro n anni (con n grande a piacere) dai lavori del passante ferroviario, anche questi indipendenti dalle Olimpiadi. Per la parte non risolta dal passante (non dando credito ai rumors che parlano dell'eliminazione di Porta Nuova) ora come ora esistono 3 ponti e un sottopasso, un po' pochini. Il progetto del sottopasso di Corso Spezia avrebbe dovuto aggiungere un attraversamento della ferrovia, salvo poi scoprire, a lavori iniziati, che le FS non avrebbero concesso lo scavo a cielo aperto sui loro terreni, e quindi il sottopasso adesso sbuca prima della ferrovia. Geniale.
    • Sono comparse varie rotonde in punti strategici della città. Non sono uno di quelli sfavorevoli tout court alle rotonde, ma aspetto di vedere l'effettiva funzionalità di queste. Per il momento, la rotonda di Via Livorno, in pieno vilaggio olimpico, si distingue per alto tasso di intasamento.
    • A proposito di villaggi olimpici, alcune zone ex-industriali sono state oggetto di interventi edilizi. Gli edifici costruiti saranno in parte destinati a edilizia popolare, in parte immessi sul mercato. Spero che almeno servano a calmierare i prezzi del mercato immobiliare, perché dal punto di vista architettonico-qualitativo pare che siano molto scarsi.
    • Sono stati approvati in fretta e furia i progetti per i parcheggi delle centralissime piazze San Carlo e Vittorio Veneto. Io sono assolutamente favorevole a questi parcheggi, ritengo che le auto parcheggiate in due dei luoghi più caratteristici di Torino siano un pugno nell'occhio, e, dal momento che non è possibile far sparire le auto con un colpo di bacchetta magica, il parcheggio sotterraneo è l'unica soluzione. Quello che contesto sono i tempi. Piazza San Carlo sarà quasi completamente rimessa a posto per le Olimpiadi, ma il parcheggio non sarà ancora in funzione. Piazza Vittorio, invece, sarà per metà sbudellata. Bel modo di mostrare la città alla platea internazionale...
    • Il sottopasso di Piazza Rivoli: questo è forse l'unica opera davvero funzionale, e già ultimata, addirittura in anticipo.
    • Un'altra opera (forse, perché non ho ancora avuto modo di testarla personalmente) utile è l'autostrada Torino-Pinerolo, che dovrebbe risolvere la situazione di una statale perennemente intasata e funestata da almeno due semafori.
Detto ciò, vorrei porre l'accento su tutti i cantieri, vecchi e nuovi (!), molti dei quali di notevole impatto visivo e viabile che rimarranno aperti.
  • I cantieri della metropolitana: Corso Francia, uno dei corsi principali, non sarà risistemato, e sarà transitabile solo il controviale. Ho qualche dubbio inoltre che l'attuale disastro di fronte a Porta Nuova sia rimesso a posto in tempo. Infine anche Porta Susa, la stazione di Torino strategica per i treni provenienti da Milano, presenta dei cantieri dovuti alla metropolitana, per non parlare degli scavi del passante.
  • A proposito di stazioni, Grandi Stazioni, dopo anni di aria fritta, ha deciso di aprire i cantieri a Porta Nuova poco prima delle Olimpiadi. Di nuovo geniale.
Questo è il quadro della situazione. Penso che, anche se in TV tutto sembrerà perfetto, noi poveri cittadini ne vedremo delle belle, fra corsie olimpiche e diavolerie varie...

6 Commenti:

Blogger Numero 6 ha affermato...

Da ricordare come uno dei primi post che parla di Torino e le Olimpiadi senza polemiche e lamenti inutili.

10 gennaio, 2006 13:43  
Blogger Red Mosquito ha affermato...

Sottoscrivo ermanno.

10 gennaio, 2006 15:21  
Anonymous Anonimo ha affermato...

mi piaci particolarmente gil quando scrivi così. quando bisogna dirle le cose, bisogna dirle, eh! e le dici pure bene.

11 gennaio, 2006 10:02  
Anonymous Anonimo ha affermato...

Concordo con Clover
John

11 gennaio, 2006 11:36  
Blogger Annalisa ha affermato...

hey... se proprio non ce la fai più qui una stanza per te ce l'abbiamo...

12 gennaio, 2006 00:04  
Blogger Gilthas ha affermato...

Beh, grazie, ci farò un serio pensierino ^__^

12 gennaio, 2006 08:08  

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