12 luglio 2005

...

Non è il sangue, i brandelli di corpo, i lenzuoli bianchi stesi sopra a sagome inanimate, che mi feriscono.
No.
Sono le foto tratte dalla vita delle vittime, che mi colpiscono al cuore, che suscitano la mia totale empatia nei loro confronti, che mi commuovono fino alle lacrime, che mi fanno pensare a loro come delle persone - come dovrebbe essere -, persone che hanno amato, che hanno pianto, che si sono incazzate, che sono state tristi o felici, che vivevano la loro vita 'normale' e che adesso non ci sono più, spazzate via da un atto che è troppo comodo e rassicurante definire folle, criminale, e via dicendo. Persone che non avrò mai il privilegio o la sfortuna di conoscere, adesso.
E se non l'avete già fatto, leggetevi questo post di SuperBimba.

3 Commenti:

Blogger SacherFire ha affermato...

l'avevo già letto, su segnalazione di Kiti; è veramente un bellissimo post, e molto bello il tuo commento qui scritto

12 luglio, 2005 23:16  
Blogger Red Mosquito ha affermato...

*__*

Condivido le parole di sacher

12 luglio, 2005 23:40  
Anonymous Anonimo ha affermato...

E' proprio così Gil, la dimensione della tragedia la comprendiamo quando iniziamo a conoscere i nomi e a vedere i volti...
Brain

13 luglio, 2005 08:22  

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