...
Non è il sangue, i brandelli di corpo, i lenzuoli bianchi stesi sopra a sagome inanimate, che mi feriscono.
No.
Sono le foto tratte dalla vita delle vittime, che mi colpiscono al cuore, che suscitano la mia totale empatia nei loro confronti, che mi commuovono fino alle lacrime, che mi fanno pensare a loro come delle persone - come dovrebbe essere -, persone che hanno amato, che hanno pianto, che si sono incazzate, che sono state tristi o felici, che vivevano la loro vita 'normale' e che adesso non ci sono più, spazzate via da un atto che è troppo comodo e rassicurante definire folle, criminale, e via dicendo. Persone che non avrò mai il privilegio o la sfortuna di conoscere, adesso.
E se non l'avete già fatto, leggetevi questo post di SuperBimba.
No.
Sono le foto tratte dalla vita delle vittime, che mi colpiscono al cuore, che suscitano la mia totale empatia nei loro confronti, che mi commuovono fino alle lacrime, che mi fanno pensare a loro come delle persone - come dovrebbe essere -, persone che hanno amato, che hanno pianto, che si sono incazzate, che sono state tristi o felici, che vivevano la loro vita 'normale' e che adesso non ci sono più, spazzate via da un atto che è troppo comodo e rassicurante definire folle, criminale, e via dicendo. Persone che non avrò mai il privilegio o la sfortuna di conoscere, adesso.
E se non l'avete già fatto, leggetevi questo post di SuperBimba.
3 Commenti:
l'avevo già letto, su segnalazione di Kiti; è veramente un bellissimo post, e molto bello il tuo commento qui scritto
*__*
Condivido le parole di sacher
E' proprio così Gil, la dimensione della tragedia la comprendiamo quando iniziamo a conoscere i nomi e a vedere i volti...
Brain
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