26 marzo 2006

Tempo reale/3

I feed di Splinder sono kaput.

Tempo reale/2

Ho visto il film di Nanni Moretti (Il Caimano, nel caso qualcuno fosse accanito spettatore del TG2 che, per rispettare la par condicio, ha assunto come linea editoriale il silenzio sul suddetto film). Non posso che sottoscrivere il post di Pleonastica, dalla sala piena all'umore tetro. Gli elettori convinti del centrodestra, nel caso vedessero il film, probabilmente direbbero che è tipico della sinistra demonizzare l'avversario. Io, da elettore di sinistra, spero solo di poter andare a votare. Punto.

25 marzo 2006

Tempo reale

Una fantastica non-intervista sul nuovo film di fantascienza di Nanni Moretti, imbevuta di un'(auto)ironia al vetriolo.

Che Tempo Che Fa, Fabio Fazio, Raitre (formerly known as Telekabul)

Son cose.../2

Per stasera fatemi vivere di luce riflessa, e lasciatemi essere l'orgoglioso figlio di un Professore Ordinario.

19 marzo 2006

Remember remember the 5th of november

Di questo film non sapevo molto: il cast (Natalie Portman, Hugo Weaving, John Hurt), gli sceneggiatori (i fratelli Wachowski), e che si trattava di una storia, tratta da un fumetto, che aveva qualcosa a che fare con 1984. Notevoli i trailer scaricabili in h264 ad alta definizione. Mi aspettavo, quindi, un thriller fantapolitico futuristico, magari inquietante, con degli effetti speciali di tutto rispetto.
Ho trovato tutto questo, e molto di più.
Una recitazione di prim'ordine, una sceneggiatura coinvolgente ed efficace, un messaggio certamente inquietante per la scarsissima distanza con l'attuale realtà (insomma, io mi sono stupito che ad Hollywood qualcuno abbia messo i soldi per la produzione). E una commovente denuncia contro ogni discriminazione. Assolutamente inaspettata, e quanto mai gradita, dal momento che lo spettatore viene prima messo di fronte alla rivelazione dell'omosessualità di un personaggio positivo e 'insospettabile', e poi, insieme alla protagonista femminile, viene spinto ad immedesimarsi in una lesbica che racconta la sua storia in bilico tra discriminazione, felicità, e morte.
Un film che ti lascia qualcosa, che non si limita a scorrere via, e che senza la pretesa di essere 'impegnato', lancia comunque un messaggio forte. Wow.

18 marzo 2006

Il sogno di una vita

Mia mamma mi ha (finalmente) comprato una mezzaluna.

(sì, mezzaluna inteso come utensile da cucina)

14 marzo 2006

No.

Stasera non guarderò il dibattito tra il nostro mortadellone nazionale e il valvassino del male, anche se così mi autoescludo dall'argomento di conversazione dei prossimi giorni. Mi sembra del tutto inutile, dal momento che so già come voterò, e nulla di quello che potrebbero dire Berlusconi - neanche se alienasse il suo patrimonio in favore dell'Arcigay, per dire - e Prodi - tipo che vuole reintrodurre il triangolo rosa - mi farebbe cambiare idea. Considerato inoltre che la sola vista del nano mi Arcore mi procura importanti distrubi gastrici, preferisco evitare un'ulcera perforata.

08 marzo 2006

Serendipità

(purtroppo la parola non coglie appieno il senso del post, ma è troppo figa, perciò ve la cuccate come titolo ;-P )

Mi capita di frequente - almeno, con una frequenza tale da accorgermene coscientemente - una cosa strana. Probabilmente c'è una spiegazione psico-statistica, ma mi piace pensare che dietro ci sia una certa dose di mistero. Per farla breve a volte mi capita di sentire una parola inusuale o del tutto sconosciuta che mi colpisce e poi di risentirla dopo pochissimo tempo, per esempio. Oggi - ecco il casus belli - sull'autobus ho notato una passeggera che leggeva un libro di Miller, e ho cominciato a chiedermi perché io non legga niente e a cascata è nata una serie di considerazioni su come stia invecchiando non abbia più voglia di leggere cose nuove bla bla ma non è vero seguendo un po' di commenti ho preso un libro di Jonathan Coe La casa del sonno per essere precisi e... TAC! Proprio di fronte a me va a sedersi un tizio che ha iniziato a leggere La casa del sonno.

03 marzo 2006

The (un)essential SCI-FI (books)

Stavolta un criterio diverso: ammetto di aver letto poco di fantascienza, rispetto alla mole di libri scritti - gli autori del cosiddetto "periodo d'oro" hanno prodotto una quantità industriale di roba, tra romanzi e racconti. Perciò, i 10 libri che mi sono piaciuti di più riferiti al mio ambito di conoscenza.
  • Uno a caso dei libri di Isaac Asimov. Lo so che è troppo generico, però mi riesce difficile scegliere. Se piacciono i gialli, consiglio il ciclo di Elijah Bailey (Abissi d'acciaio, Il sole nudo, I robot e l'alba). Se si hanno delle velleità filosofiche, decisamente il ciclo della Fondazione - i tre libri originali (Prima fondazione, Fondazione e Impero, Seconda fondazione), oppure la Fine dell'Eternità (!). Per una lettura forse meno impegnativa, Tutti i miei robot (raccolta di racconti tra cui l'omonimo da cui è stato tratto L'uomo bicentenario - che non m'è piaciuto granché).
  • Ovviamente Le Odissee nello spazio di Arthur C.Clark (quattro, finora). Almeno, si capisce che diavolo succede alla fine del film tratto da 2001 odissea nello spazio.
  • Neuromante di William Gibson. Il romanzo cyberpunk per definizione, un delirio anfetaminico tra alta tecnologia e violenza bruta.
  • Uno a caso dei libri di Philip K. Dick (e daje). OK, sicuramente "Gli androidi sognano pecore elettriche?", noto anche come Cacciatore di androidi o, impropriamente a mio modesto parere, Blade Runner. Già. Oppure La svastica sul sole (in originale L'uomo nella fortezza), Un oscuro scrutare, Noi marziani, Ubik... per i cinefili più incalliti, i racconti Rapporto di minoranza (già/2), Memoria totale (Atto di forza, ignoranti - già/3), Modello numero 2 (Screamers urla dallo spazio).
  • Il grande fiume del cielo di Gregory Benford. Scrittore che per hobby è professore universitario di astrofisica - motivo per cui ho i suoi libri autografati (lucidatina di unghie) - fa parte del genere hard science fiction, che non è fantascienza porno bensì estrema, cioé un futuro lontanissimo, alieni a go-go, viaggi iperspaziali e cosucce del genere.
  • Anni senza finedi Clifford D. Simak. A questo libro avevo già dedicato un post, ora che l'ho riletto confermo il giudizio. Imperdibile.
  • Io sono leggenda (noto anche come "I vampiri") di Richard Matheson. Cos'è la normalità? Chi sono i normali? Un finale sconvolgente (almeno, a me ha profondamente colpito) per un libro lucido e angosciante.
  • Dune di Frank Herbert. Un libro mistico che si ama o si odia. Da lasciar perdere gli innumerevoli seguiti.
  • Rosso Marte di Robinson K.Stanley descrive in maniera molto accurata e plausibile la colonizzazione di Marte.
  • Hyperion e La caduta di Hyperion di Dan Simmons (so che sono due, ma il primo non ha senso senza il secondo e viceversa). Il destino dell'umanità dispersa tra le stelle e orfana della Terra è in pericolo. Chi è il male? Una creatura oscura, gli umani rinnegati o le indispensabili intelligenze artificiali?

01 marzo 2006

Tra l'altro!

Sono finite le Olimpiadi e, non so come, sono sopravvissuto (terrei però a precisare che il premio Migliore espressione da torinese tipico se lo aggiudica Pleonastica, rigurgitata da una Galleria Subalpina che espelleva un flusso alluvionale d'umanità varia altamente compresso la prima domenica di Olimpiadi). Per festeggiare l'evento ;-PPP voglio assegnare le mie medaglie.
  • Medaglia d'oro: Torino. Miracolosamente (e provvisoriamente, purtroppo) guarita dalla peste dei cantieri ha mostrato al mondo un volto che niente ha a che fare con l'immagine stereotipata di città industriale.
  • Medaglia d'argento: i torinesi. A prescindere da una certa torinese atipica entusiasta a priori, non ho sentito un solo commento negativo nei giorni dell'evento, nonostante le abitudini della città fossero completamente sconvolte (mi verrebbe da dire che era anche ora, ma poi mi si sciupa l'immagine ;-P)
  • Medaglia di bronzo: l'organizzazione. Solo un bronzo perché hanno avuto il coragio di reclutare certa gentaglia di dubbia reputazione.
  • Medaglia di legno: la RAI nell'ipostasi di RaiDue, la (millantata) TV olimpica. Così olimpica da ciccare i momenti principali della cerimonia d'apertura per la pubblicità, così olimpica da trasmettere la Champions League invece del pattinaggio, tipo. Schifo.

Problemi esistenziali

Perché negli anni '80 le canzoni non finivano, ma sfumavano?